Care amiche e cari amici, ieri è iniziato il mio cammino verso le elezioni regionali del 24 febbraio. Un cammino che non percorrerò da solo, ma insieme all’amica Barbara Argiolas, che in questi anni ha ricoperto importanti incarichi amministrativi, prima come assessore al Comune di Cagliari, poi come titolare del Turismo nella Giunta regionale di Francesco Pigliaru. Insieme ora, abbiamo deciso di mettere a disposizione dei sardi le nostre competenze e la nostra esperienza, sicuri di poter rappresentare le speranze di molti nel servizio alle istituzioni e di poter contribuire a costruire una prospettiva di futuro condiviso per la nostra isola. Il mio impegno non poteva che partire da Quartu, città in cui vivo e che ho avuto l’onore di amministrare dal 2005 al 2010, riuscendo a risanare un deficit importante e contemporaneamente avviando tante iniziative che hanno contribuito a renderla una città moderna e vivibile. Cito solo alcuni fatti: raccolta differenziata, risanamento della rete idrica, pedonalizzazione del viale Colombo e del lungosaline, valorizzazione del Parco del Molentargius e avvio della rete delle piste ciclabili. Sono solo alcune delle tantissime cose fatte in quegli anni, di cui parlo più diffusamente nel mio sito www.gigiruggeri.it. Da consigliere regionale in questa legislatura mi sono impegnato all’interno della Commissione Sanità e Sport e in molti altri ambiti insieme ai colleghi del gruppo Pd e nel centro sinistra, in cinque anni di lavoro spesso silenziosi, ma premiati dai fatti concreti.
E’ un fatto, ad esempio, che l’ investimento complessivo di risorse nel sistema Universitario e Scolastico sia aumentato nella Giunta Pigliaru con l’ erogazione borse di studio universitarie agli aventi diritto e con lo straordinario avvio del progetto Iscol@.
E’ un fatto che i dati Istat 2018 ci segnalino sul fronte del Lavoro il miglior risultato storico degli ultimi decenni in Sardegna. La disoccupazione è passata dal 19 per cento del 2008 all’11 delle ultime rilevazioni. In numeri assoluti siamo passati da 550 mila occupati nel 2014 ai 627 mila di oggi. Non è successo per caso ma grazie alle politiche messe in campo in questi anni. La disoccupazione giovanile si è abbassata di dieci punti e ci sono ulteriori margini di miglioramento grazie alla combinazione di azioni e sinergie incluse nell’ultima Finanziaria ad esempio sul fronte degli investimenti per l’artigianato, sui centri per l’impiego, sui bandi europei, sulla programmazione.
E’ un fatto che oggi esiste una Sanità più giusta e più equa in tutta la Sardegna, con una Asl unica che garantisce lo stesso standard di prestazioni dal Nord al Sud dell’isola. Una sanità a misura di cittadino, con una rete integrata di prestazioni e di servizi che garantiscono l’ospedalizzazione ordinaria come i casi di emergenza, grazie al rafforzamento della rete di emergenza-urgenza e dell’elisoccorso, in tutto il territorio regionale. A ogni caso una risposta specifica, senza sprechi e in totale sicurezza per il paziente preso in carico. Da medico dico, per esperienza, che la sanità non può essere l’ospedale vicino casa dove tutti fanno tutto, ma deve essere quell’ombrello che consente ai cittadini di trovare la risposta più adeguata ai loro bisogni di cura e di salute, con un’organizzazione che va dalla rete territoriale ai grandi ospedali con le loro specialità.
Ecco, quello che abbiamo fatto in questi anni è stato questo: mettere a sistema azioni concrete che nel tempo producono risultati e qualità. E’ un lavoro lungo, complesso, in cui spesso i risultati non sono subito visibili. Ma è un lavoro che una volta impostato cambia davvero, in meglio, la qualità della vita dei sardi.
Questa è la differenza con le facili soluzioni prospettate a colpi di slogan e di selfie di cui si sente troppo spesso parlare in questa campagna elettorale. Noi ci siamo, ci saremo, per contrastare le facili semplificazioni e per spiegare ai cittadini che per andare avanti, tutti assieme, ci vogliono serietà e competenza, non promesse da marinai.